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Posts Tagged ‘forno’

La cucina indiana ci piace assai, anche se per motivi vari finiamo col frequentarla meno di altre sia in casa che fuori. E’ un mondo vastissimo, con tantissime sfumature di ingredienti, di colori, di sapori e di tecniche e inevitabilmente quello che arriva a noi attraverso i ristoranti indiani è una “riduzione”, un bignami di quello che potremmo incontrare facendo un giretto da quelle parti. Ma spesso ci si deve accontentare. I samosa sono uno di quei piatti che tutti universalmente riconoscono come tipico della cucina indiana… e, diaciamocelo, sono strepitosi.
Per chi non sapesse di cosa stiamo parlando, i samosa sono dei fagottini di pasta ripieni di patate e altre verdure (a volte lenticchie) con spezie varie, poi chiusi a triangolo e fritti. Da tempo desideravo farli, ma la mia ormai nota antipatia per le fritture (per farle, mangiarle non mi crea nessunissimo problema!) mi ha sempre scoraggiato. Capirete quindi che quando ho trovato questa ricetta (a sua volta pescata da questo libro) che prevedeva la cottura in forno mi sono illuminata. Oltre alla cottura diversa, questa ricetta propone l’uso della nostra amica pasta fillo. Non potevo davvero non provarla! Il mix di spezie e peperoncino, uniti al fresco dela menta ne fanno una combinazione fantastica.

Ecco quindi la ricetta con le mie variazioni (pochissime a dire il vero):

Per 12 samosa:

  • 3 patate grandi, pelate e tagliate a cubetti
  • 2/3 cup (100 g) di piselli
  • 1 cucchiaino di cumino in polvere (se avete i semi tanto meglio)
  • 1/2 cucchiaino di curcuma
  • 1/2 cucchiaino di garam masala
  • 1–2 peperoncini verdi (lunghi un dito), privati dei semi
  • 1/2 cipolla rossa
  • 3 cucchiai di foglie di coriandolo fresco
  • 2 cucchiai di foglie di menta fresca
  • 12 fogli di pasta fillo
  • 1/3 cup (80 ml) olio di semi o vegetale

– In una piccola pentola di acqua bollente, sbollentare i piselli (se surgelati), scolarli e poi far cuocere le patate (circa 8 minuti).

– Nel frattempo, tritare molto finemente il peperoncino, la cipolla, il coriandolo e la menta.

– Quando le patate saranno pronte, scolarle e poi schiacciarle bene con una forchetta dentro una terrina. Mescolarle con il trito di cipolla, peperoncino, ecc., i piselli e le spezie.

– Scaldare il forno a 200° C.

– Prendere un foglio di pasta fillo, spennellarlo con l’olio, piegarlo a metà e spennellare anche il lato ora visibile. In un angolo versare circa 1 cucchiaio e mezzo di ripieno (dipende da quanto sono grandi i vostri fogli di pasta fillo). Piegare poi a triangolo e andare avanti piegando in questo modo lungo tutta la striscia in modo da creare un fagottino di forma triangolare. Spennellare con l’olio l’esterno del fagottino e mettere su una teglia. Eseguire la stessa operazione per tutti i fogli di pasta, fino ad esaurimento della pasta e/o del ripieno.

– Infornare e cuocere per circa 15-20 minuti (la pasta dovrà dorare nel modo più uniforme possibile).

Nota: mi sentirei di suggerire una cottura in forno non ventilato, perchè la pasta fillo è molto sensibile e tende e bruciarsi facilmente nei punti meno spessi (come gli angolini, in questo caso). Purtroppo nel mio forno qui non si può escludere la ventola, e il risultato è quello che vedete in foto (doratura non uniforme). Magari la prossima volta userò una temperatura più bassa. Insomma, come sempre, quando c’è di mezzo il forno, bisogna un po’ regolarsi in base alle caratteristiche del proprio elettrodomestico. Comunque la ricetta è veramente ottima, consiglio vivamente! :)

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Cominciamo col dire che la ricetta vera è quella del tortino. L’haggis ve lo presento solo perchè fa folklore. Non è vero, anche perchè è buono… perlomeno nella sua versione vegetariana. Cominciamo quindi da lui, poi passiamo alla ricetta. L’haggis classico è una roba che mi fa orrore solo a descriverla, quindi vi rimando a questa pagina per i dettagli. Mi limiterò qui a dire che è un piatto tradizionale scozzese nient’affatto vegetariano. La versione vegetariana (ormai servita anche nei pub scozzesi e reperibile anche presso i supermercati dei loro odiati cugini, gli inglesi) è una sorta di polpettoncino a base di orzo, farina d’avena, legumi (lenticchie rosse, fagioli rossi, ceci), verdure varie (carote, porri, sedano, ecc.) e spezie. Si vende dentro un sacchetto dentro il quale si fa bollire per 45 minuti e poi si apre, si affetta e si serve, di solito accompagnato da “neeps and tatties”, ovvero i purée di patate e di rutabaga (o cavolo navone; nella foto di gruppo qui sopra sarebbe quel raperonzolo violaceo al centro), un ortaggio che in Italia non avevo mai visto e a cui più avanti vorrei dedicare un post apposito. Una volto cotto, l’haggis si presenta più o meno così:

Questa volta ho deciso di accompagnarlo con un tortino di patate e sedano rapa. Anche il sedano rapa (Apium graveolens, nella foto di gruppo è il gigante sulla sinistra) è stata una scoperta inglese, per me. L’avevo visto varie volte anche in Italia, ma non l’avevo mai preso, forse perchè non amo particolarmente il sedano. Stavolta invece l’ho voluto provare e devo dire che è stata una bella scoperta. Certo, sa di sedano (mica li danno a caso i nomi…), ma è molto più delicato e soprattutto non ha la consistenza filacciosa che mi da tanto fastidio nel sedano vero. Ha pochissime calorie (23kcal per 100gr) e ci è piaciuto anche crudo!

Arriviamo dunque alla ricetta del tortino. Proviene dal numero febbraio-marzo 2010 di Jamie Magazine, la rivista bimestrale di Jamie Oliver, il famoso giovane chef inglese che si è costruito un impero nel giro di pochi anni predicando il mangiare bene in un paese dove si mangiano porcate da fast-food nella metropolitana. Il grande Jamie, il mio mito… Vorrei tanto lavorare con Jamie… Ecco, l’ho detto! Assistant photo editor per il magazine. E ditemi che non sarebbe perfetto?! Come? Ah, la ricetta… scusate, sì. Beh, vi ho già detto da dove viene, con cosa l’ho servita, resta solo da dire che è facile facile (che non guasta mai) e che era ottima! Eccolo qui:

Ingredienti per 4-6 persone

  • Erbe aromatiche fresche (per esempio: timo, salvia e rosmarino), tritate fini
  • 2 cipolle, affettate per il lungo
  • 750 g di sedano rapa
  • 500 g di patate
  • 1 spicchio d’aglio
  • 400 ml di brodo vegetale
  • burro (molto optional, direi)
  • pane grattugiato (3 cucchiai circa)
  • olio d’oliva

– In una padella scaldare un paio di cucchiai di olio e saltare le cipolle con le erbe (tenendone da parte un po’) fino a che saranno tenere.
– Scaldare il forno a 200°.
– Pelare le patate e il sedano rapa e tagliarli a fettine sottili.
– Tagliare in due lo spicchio d’aglio e strofinarlo sul fondo e i lati della teglia. Disporre a strati alternati le patate, il sedano rapa e le cipolle. Versarvi sopra il brodo e qualche fiocco di burro (ripeto, molto optional). Ricoprire la teglia con un foglio di alluminio e cuocere in forno per 45 minuti.
– Mescolare il pane grattugiato con le erbe rimaste e una spruzzata di olio. Trascorsi i 45 minuti, togliere il foglio di alluminio, cospargere con il pane grattugiato e rimettere in forno per altri 15-20 minuti, fino a doratura.

Enjoy! :)

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Per la serie “i contorni più veloci del mondo”, vi presento una versione di funghi al forno. Dico ‘una versione’ perchè si possono fare all’incirca in un miliardo di modi: lisci, ripieni, vuoti, con miriadi di condimenti diversi. Questo perchè i funghi si sposano davvero con tanti gusti e aromi. Sono delle simpatiche creature, se escludiamo il fatto che certe varietà possono portare a rapida morte tra atroci dolori :)
Questi che vedete nella foto al lato, nella perfida Albione vengono chiamati Portabella (o Portobello) mushrooms, e altro non sono che dei simil-champignon piuttosto grandi, molto aperti e di colore marroncino.
Dato il loro buon contenuto proteico si possono anche considerare un secondo piatto.

Ingredienti per 2 persone:

  • 6 funghi
  • erba cipollina
  • 1 pomodoro secco
  • olio d’oliva
  • sale

– Riscaldare il forno a 180°.

– Pulire i funghi con un pezzo di carta da cucina inumidito e metterli su una teglia (precedentemente rivestita con carta forno) col fondo rivolto verso l’alto. Tritare l’erba cipollina a pezzi grandi e il pomodoro secco a pezzetti piccoli, poi distribuirli all’interno dei funghi. Versarci sopra l’olio a filo e infine salare.

– Infornare e far cuocere per una ventina di minuti circa.

Più facile e veloce di così, si muore! :)

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Queste graziose signorine si chiamano patty pans o patty pan squash, per gli amici zucchine ufo. Non chiedetemi il nome italiano, perchè non lo so, non le avevo nemmeno mai viste fino a qualche giorno fa, quando le ho incrociate durante una delle mie incursioni da Whole Foods. Qui però ho trovato una spiegazione del nome inglese.
Sono in sostanza delle parenti strette delle zucchine, anche come gusto ci si avvicinano molto. Lo so, non sono per niente di stagione, ma quando vedo certe cose non so resistere e le prendo… Vince la curiosità!

L’etichetta diceva che si possono fare bollite, al vapore, arrosto o in padella. Io ho deciso di farle cuocere in forno (20 min circa a 190°, forno ventilato) con una sorta di “pesto thai” (appreso al workshop di cucina thai vegetariana fatto qualche mese fa) e un po’ di sale.
Malani Gunaratnam, la cuoca che ha tenuto il workshop e ci ha dato la ricetta, l’ha proposto con una sorta di insalata di frutta e ortaggi freschi (pomodorini, arance, ananas) e il risultato era davvero eccezionale. Ma devo ammettere che anche come condimento per verdure arrosto funziona egregiamente. E considerando che il basilico thailandese si può anche coltivare a casa (basta comprare i semi online), è anche facilmente replicabile per chi non ha supermercati etnici nelle vicinanze.

Questi gli ingredienti del pesto thai:

  • 1/2 cup di basilico thailandese
  • 1 peperoncino rosso (senza semi)
  • 1 lemongrass (optional)
  • 1 cup di olio

Tritare il tutto a mano o con un blender elettrico (in quest’ultimo caso, fare attenzione a mantenere visibili i pezzi, non fare una crema)… e usare!
Quello che avanza si può congelare, io infatti ne avevo un paio di vaschette monodose in freezer e ho usato una di quelle.

Carucce, no? :-)

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